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quito_vista dalla basilica
AMERICA LATINA,  ECUADOR,  TRAVEL

QUITO, GEMMA COLONIALE A 3000 MT DI ALTEZZA

Raccontare di Quito, e dell’Ecuador in generale, è un pò più complicato che per altre mete, un pò perché essendo “casa” di Joh, la vivremo un pò meno come viaggiatori rispetto ad altre mete, un pò perché avendoci già trascorso anni fa un mese, in questa nostra seconda volta qui non faremo e vedremo tante cose come in quel primo, indimenticabile viaggio in terra SudAmericana, quindi per parlarvene come si deve dovrò fare un pò un mix delle mie esperienze in questa splendida terra.

Un viaggio in Ecuador è una meravigliosa avventura. Questo pese, così piccolo rispetto ai giganti che lo circondano, ha nel suo territorio un’incredibile biodiversità e tante bellezze per la maggior parte semi sconosciute al turismo europeo. Forse perché così lontano (per arrivarci ci vogliono minimo minimo 15/16 ore), forse perché non ha punti di richiamo turistici di massa, come ad esempio il vicino Perù, forse perché non è decisamente la meta più economica del continente, essendo dollarizzato da ormai 20 anni, mi è capitato molto raramente di sentire qualcuno progettare un viaggio in Ecuador. Eppure, parola di gipsy, il paese ha davvero tanto da offrire.

Partiamo dalla sua bella capitale, Quito, che con i suoi 2850 mt di altezza si assesta al secondo posto tra le capitali più alte del mondo subito dopo La Paz in Bolivia. Posizionata su un’altipiano circondato da vulcani, una delle cose che più mi aveva colpito di Quito alla mia prima visita è stata la sua vista dall’alto del Panecillo, la collinetta che svetta giusto alle spalle del centro storico: da qui la città appare come un manto brulicante di vita adagiato come una variopinta coperta di alpaca sulle pendici dei saliscendi di montagne e colline.
Immensa, sterminata Quito.
Attraversarla da nord a sud può richiedere ore, ma per una visita delle sue bellezze basta concentrarsi su due quartieri, il centro storico e il Mariscal.

Cosa fare a Quito

Il Centro Storico, o Città Vecchia, è uno dei centri coloniali meglio conservati del continente americano e si snoda attorno all’ampia e viva Plaza Grande, sede del palazzo presidenziale, estendendosi a sud fino alla pittoresca calle de la Ronda a due passi dalla Plaza Santo Domingo e a nord fino alla basilica del Voto Nacional, bellezza gotica dai cui pinnacoli si può godere di una splendida vista del centro. Camminando tra le strade del centro storico si possono ammirare meravigliosi palazzi, come il Museo Casa de Sucre, e imponenti chiese, una su tutte la Chiesa de la Compagnia de Jesus, un capolavoro dorato di arte barocca che a distanza di anni e di tanti, tanti km percorsi, resta uno degli edifici religiosi più spettacolari mai visti.

La zona del Mariscal è invece il lato più moderno e cosmopolita di Quito, ricco di ristoranti, bar e bei negoziati, tanto amato da turisti e stranieri da guadagnarsi il soprannome, in realtà poco lusinghiero, di gringolandia.

Ad ogni modo questa è la zona in cui avevamo scelto di dormire quando eravamo stati qui la prima volta, l’avevamo trovata una zona pulita e piacevole con tanti hotel e ostelli carini a prezzi abbordabili e la sera è il posto migliore dove cercare nightlife in sicurezza. Ho letto che ultimamente sia un pò peggiorata, in questa occasione, essendo a dormire in una casa di proprietà della famiglia di Johnny, ci sono tornata solo di giorno e l’ho trovata come già anni fa molto piacevole.

Al limite sud del Mariscal si trova anche il Mercado Artesanal, una copia in piccolo e un pò meno folkloristica di quello che potreste trovare ad Otavalo, non imperdibile ma perfetto per qualche souvenir pre partenza.

Al di là di questi due quartieri, per gli amanti dell’arte, vale la pena fare una scapata in taxi nel quartiere Bellavista, il quartiere altolocato della città, per dare un occhio alla Capilla del Hombre, galleria che raccoglie le opere del pittore Oswaldo Guayasamín.

Info pratiche su Quito: trasporti, cibo, sicurezza.

Muoversi per la città ad ogni modo non è complicato, noi ci siamo spostati spesso con i mezzi pubblici, come i trolley che attraversano la città su preferenziale, molto economici e frequenti anche se non velocissimi dato il traffico a Quito è spesso da mal di testa, ma c’è anche la sempre ottima opzione Uber, sicura e a prezzi abbordabili.

Parlando di sicurezza, spesso mi viene chiesto se l’Ecuador sia sicuro. Ebbene, a Quito, come in tutte le grandi città del mondo e specialmente dell’America latina, non bisogna andare in giro “a naso all’aria”. Nel senso, la microcriminalità esiste e non bisogna creare occasioni troppo ghiotte, magari evitando di andare in giro a piedi in quartieri non centrali con iPhone alla mano e nike ultimo modello ai piedi. Detto questo, gli ecuadoriani sono persone oneste e gentili, che faranno di tutto per farti sentire il benvenuto e non esiteranno ad aiutarti in difficoltà.

Una nota gastronomica: non so se ha già detto che il cibo in Ecuador è buonissimo, a mio parere il migliore dell’America Latina assieme al Messico. Non bisogna farsi scoraggiare dei menu standard che prevedono, mediamente, un pezzo di carne o pesce con riso e faglioli, ovvero la base della cucina che sta all’Ecuador come all’Italia sta un piatto di pasta al pomodoro. Ci sono mille specialità deliziose da provare, ed uno dei modi migliori per farlo è cercare i menu almuerzo, ovvero pranzo, solitamente proposti a pochi dollari (2,5/3,5 in media), che comprendono solitamente una zuppa, un piatto forte e un succo. Guardatevi un pò in giro cercando proposte sfiziose, si può mangiare veramente bene a poco! Ad ogni modo redo l’argomento meriterà un post a parte!

Quito è insomma una città che merita assolutamente una visita, ma non solo: a poche ore di distanza dalla capitale l’Ecuador offre tanto da vedere, partendo da Otavalo (leggi qui) per fare un esempio, che dista solo un paio d’ore, come anche vulcani, cascate, foresta….. ma questa, questa è un’altra storia, e ve la racconterò nella prossima puntata.

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