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SPIAGGIA DI POSSIDI

SU DI NOI

8 del mattino.

La sveglia suona ed anche oggi apro gli occhi sperando di sentire il rumore del mare.

Un clacson dalla strada mi riporta alla realtà. Milano. Fuori dalla finestra il sole non basta a scaldare la fredda giornata di fine febbraio che mi attende. 15 minuti e sono già in sella al mio fidato scooter scassato per il quarto d’ora che preferisco in tutta la giornata: le ruote girano, la mente viaggia, e come ogni mattina immagino una realtà alternativa in cui le restanti 16 ore non siano necessariamente una lista di azioni guidate dal pilota automatico innestato sulla mia vita ormai una quindicina di anni fa.

Famiglia felice, liceo, lavoretto per pagarsi le serate con gli amici, università e laura con lode, lavoro nella moda, mutuo a 26 anni, una piccola ma apprezzata tribù di amici, un fidanzato diverso e complementare a me quanto cielo e mare.

Mi trovo a 33 anni con una vita che non si può che definire fortunata, ma che mi porta ciclicamente  a pensare: cosa mi ha reso veramente felice negli ultimi mesi?
Cosa vorrei ricordare tra dieci anni?
E’ davvero tutto qui?

E poi la giornata ti riassorbe: 10 ore in ufficio, palestra per lenire i sensi di colpa di burrosa amante del buon cibo e del buon vino, spesa, birretta con gli amici, casa, stop.
Domani per fortuna é venerdì.

8 MESI DOPO
8 del mattino. 

La sveglia suona, apro gli occhi immaginando il rumore del mare, dei clacson, del vento, del vociare in strada o del silenzio che saranno la mia sveglia per i prossimi 12 mesi.
Sento gli occhi luccicare.
Esattamente 8 mesi fa è arrivata la telefonata che ha messo in moto “la più grande avventura della vita”: il mio fidanzato, dopo 10 anni di lavoro viene licenziato dal mattino alla sera. 

Da una porta che si chiude non vogliamo che pensare all’aprirsi di un portone.
La decisione è stata più facile di quello che si potrebbe immaginare, licenziarmi a mia volta dopo aver chiesto e non-ottenuto un’aspettativa, fare due calcoli per capire quanto i nostri risparmi ci avrebbero permesso di vivere low profile in giro per il mondo, affittare la casa, comprare due zaini e un volo di sola andata.

Quale momento migliore per cercare di dare vita al grande sogno che è cresciuto pian piano assieme alla nostra storia negli ultimi 8 anni?
Provare a vivere una vita diversa.
Provare a cercare non la fortuna, ma la felicità.
Provare a fare di ogni giorno esattamente quello che vorremmo che fosse.

Questo è il racconto di un sogno tolto da un cassetto, di una favola moderna che, lieto fine o meno, ci regalerà quello che siamo certi sarà l’esperienza più pazzesca che ad ora possiamo immaginare.
E se lieto fine sarà, vorrà dire che avremo saputo trasformare questo fantastico viaggio nelle fondamenta di una nuova vita, in cui il pilota automatico sará solo un lontano ricordo.

La partenza si avvicina.

Sono Alice, lui é Johnny, e questa é la nostra storia.

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