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KRABI E DINTORNI: UN PARADISO PERDUTO MA NON TROPPO 1
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KRABI E DINTORNI: UN PARADISO PERDUTO MA NON TROPPO

Per la nostra vacanza-nel-viaggio in Thailandia, dopo cinque giorni di assoluto relax a Koh Lipe (leggi qui), volevamo spostarci in un punto strategico con a breve distanza tanti luoghi interessanti da visitare in giornata, meglio se a costi contenuti. Date le premesse la scelta era ricaduta su Krabi, o meglio la sua vicina di spiaggia Ao Nang.

Trovata su booking una guest house adorabile a meno di 10 € al giorno, pensavamo da qui di esplorare in una settimana le belle isole nei dintorni, la famosa Railey e i tanti parchi nazionali della provincia. Arriviamo quindi alla Meechock Organic House nel pomeriggio del 27 dicembre, dopo aver ripreso da Lipe la barca fino a PakBarra e poi un van fino a Krabi -circa 6 ore in totale e 1000 Baht a testa, sempre prenotando tramite l’ostello a Bkk. Da Krabi prendiamo un taxi fino alla guesthouse, e già il fatto che il prezzo fisso per i 20 min di strada fino ad Ao Nang fosse di 500 baht avrebbe dovuto metterci in guardia…

Ad ogni modo, la sistemazione scelta si rivela perfetta: un semplice ma molto curato bungalow in bamboo immerso nella foresta tropicale poco fuori il paese di Ao Nang, gestito da una famiglia davvero fantastica, che sarà la cosa migliore del nostro soggiorno a Krabi. Chok, ex thai boxeur, ex albergatore di lusso, dopo varie vicessitudini che l’hanno portato a riscoprire la gioia delle piccole cose e della vita a contatto con la natura, è il padrone di casa perfetto: si occuperà di sfamarci, prenotarci qualsiasi cosa avessimo bisogno, affittarci lo scooter, farci compagnia nelle pigre serate in terrazza, fino a regalarci una fantastica serata di Capodanno insieme alla sua famiglia e i suoi amici – tutti ex campioni di thai box e gran bevitori di whisky.

I “problemi” arrivano quando iniziamo a vagliare le possibili escursioni per la giornata: è si vero che da qui c’è l’imbarazzo della scelta, si potrebbe fare ogni giorno qualcosa di diverso, ma sarà che sotto Capodanno tutti i prezzi vengono raddoppiati, sarà che in questa zona si sono fatti furbi, ad ogni modo per fare tutto quello che vorremmo non si va sotto i 25 € a persona al giorno, che per gli standard Thai oltre che per il nostro budget da long-term-travelers sono davvero troppi. Purtroppo nemmeno la spiaggia del paese dà grandi soddisfazioni, sia Ao Nang Beach che la vicina Nappharat Thara Beach, sono ben lontane dall’ideale di perfetta spiaggia tropicale.

Decidiamo quindi per iniziare ad esplorare la zona di prendere una long tail (5 € AR) per la famosa Railey Beach, che con la sua gemella Ao Phra Nang Beach è considerata una delle spiagge più belle del paese, ma pur essendo paesaggisticamente notevoli, sono entrambe tanto affollate da scoraggiarci. Durante la giornata troviamo comunque il modo di passare piacevolmente il tempo rimirando le scogliere famose per le pareti di arrampicata, esplorando le grotte in fondo ad Ao Phra Nang e godendoci il calar del sole che si tuffa in mare proprio di fronte alla spiaggia.

Scegliamo poi di concederci due tra le tante possibili escursioni: una giornata a Koh Hong ed una a Koh Poda, isole parte dei parchi nazionali che circondano Krabi, quindi soggette a una (salata) tassa di ingresso da aggiungere al costo della long tail da Ao Nang, comunque entrambe molto più in linea con il mio ideale di paesaggio tropicale: sabbia bianca, palme e mare cristallino.

Anche qui la gente abbonda, ma basta contrattare fermamente con la long tail il ritorno alle quattro e non prima (più tardi purtroppo no way a causa delle maree) dato che dalle 14:30 le isole si svuotano, così da godersi almeno un’ora di perfetto paradiso. Ok, si può fare di meglio in Thailandia, ma in questi giorni di pienone a meno di rispostarci su una qualche isoletta al sud questo era il meglio a nostra disposizione.

Attenzione, non dico che questa zona non valga la pena di essere visitata, perché seppure credo la spiaggia di Ao Nang non sia appetibile in nessun caso, le isole nei dintorni sono davvero belle, così come le spiagge di Railey se non fossero più affollate del litorale ligure a ferragosto, senza tralasciare il parco di Ao-Phang Nga dove fare bei giri in canoa e i parchi dell’entroterra con le loro cascate. Certo, non la consiglierei viaggiatori low budget o nel periodo delle feste, come anche a chi volesse avere una bella spiaggia walking distance. A mia “discolpa” devo dire che qui mi ero immaginata un turismo in qualche modo più local o di passaggio rispetto alla vicina Phuket o alle isole più famose quindi non mi aspettavo né questo afflusso di gente né questi costi.

Nei giorni seguenti evitiamo altre escursioni e passiamo il tempo girovagando in sella allo scooter affittatoci da Chok (circa cinque euro al giorno) o in totale relax nella veranda della nostra bamboo house. Nel vagabondare dedichiamo una mezza giornata al Tiger Cave Temple, un tempio buddista poco fuori Krabi che oltre per la bella struttura con mega Buddha dorato merita la visita anche solo per la posizione. Arroccato su uno dei tanti pilastri calcarei ricoperti di verde, regala una vista spettacolare da un lato sulle alture e la rigogliosa foresta tropicale, dall’altro sulla piana verde che si staglia verso la costa.  Anche se 1237 gradini -ripidissimi- che portano al tempio fanno sudare le proverbiali sette camice e tremare le gambe una volta ridiscesi ne vale la pena al 100%. Nel percorso facile incontrare anche la tribù di scimmiette che popola la zona -attenzione, hanno la fama di essere ladruncole DOC!

Grazie al motorino visitiamo anche il night market di Krabi, famoso per artigianato e street food, ma per il cibo preferiamo sempre il mercato all’aperto scoperto in una delle prime sere sul lungomare di Ao Nang, dove con massimo cinque euro a testa si può gustare il miglior pesce al carbone di sempre, zuppe da applausi e spiedini di tutti tipi. Dobbiamo dire ad onor di Krabi che qui abbiamo mangiato veramente da 10 e lode, tra il mercato e la cucina del nostro amico Chok, che attingendo al suo orto ci preparava gran manicaretti a km 0.

Parlando sempre di Chok, il nostro super padrone di casa, cosa dire delle prelibatezze sfornate per capodanno? Pesce alla griglia, gamberoni, zuppa di pesce al cocco, insalata di pescetti fritti, calamari in nero di seppia… Il tutto gustato luce di torcia sulla sua terrazza in bambù, circondati da un gruppo di amici che pur parlando poco o nulla inglese ci allungavano i piatti con tanti sorrisi e un calore nello sguardo che non ha bisogno di traduzioni. Soli ospiti stranieri noi e la coppia di vicini di bungalow, guarda caso quasi nostri vicini anche nella vecchia vita milanese. Un’altra conferma che il mondo viaggiando non sembra poi più così grande!

Il 2 gennaio dopo una settimana meno intensa del previsto in quanto a bellezze esplorate ma ad alto grado di benessere, salutiamo Chok e torniamo verso Bangkok, questa volta con 12 ore di bus aimé meno confortevoli che in treno, soprattutto a causa dell’aria condizionata effetto artico e delle soste forzate. Ad ogni modo all’alba del 3 gennaio riapprodiamo in zona Khao San, o meglio in Rambuttri, la sua via gemella meno caotica e quindi più piacevole, a circa 40 ore dal nostro prossimo volo con destinazione Myanmar.

Passeremo questi due giorni in compagnia di una cara amica in arrivo in Thailandia con il compagno e il suo adorabile bimbo di 11 mesi sempre sorridente. Bravi amici, crescete un futuro cittadino del mondo! Con loro tra l’altro decidiamo di esplorare un volto meno noto di Bangkok ovvero i quartieri che sorgono al lato dei canali secondari e visitabili solo con long tail, come Thonburi, famoso per i floating market del fine settimana. Navighiamo di fianco a splendide case o più spesso malandate ma molto fascinose palafitte in legno colorato intervallate da templi, pontili e sprazzi di foresta. Da non perdere!

Troviamo anche il modo di fare un giro al Wat Arun, tempio buddista seicentesco splendidamente decorato con porcellane colorate, prima di una cena con Uraiwan, la ragazza che avevamo conosciuto al nostro arrivo in Thailandia, che si riconferma una delle persone più speciali incontrate nei nostri viaggi.

Con questo ripartiamo, impazienti di atterrare a Yangon e scoprire nuove mete, incontrare nuove persone, gustare nuovi sapori, conoscere una nuova cultura e infilare altre esperienze come perle nel filo dorato che é la meravigliosa avventura che stiamo vivendo (vedi qui).

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