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IL MESSICO DEI SOGNI: SAN MIGUEL DE ALLENDE, LA CITTÀ PIÙ BELLA DEL MONDO, E GUANAJUATO, QUELLA PIÙ COLORATA 1
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IL MESSICO DEI SOGNI: SAN MIGUEL DE ALLENDE, LA CITTÀ PIÙ BELLA DEL MONDO, E GUANAJUATO, QUELLA PIÙ COLORATA

La mattina dopo essere rientrati dall’esplorazione della Huasteca a San Luis Potosì ci rimettiamo in marcia, questa volta con bus pubblico, verso San Miguel de Allende, la cittadina Messico che lo scorso anno ha vinto per il secondo anno il riconoscimento di città più bella del mondo. Beh solo questo basta a far venire la voglia di visitarla no?

Arriviamo in mattinata e prendiamo una camera in un adorabile airbnb dove la signora Delia, una meravigliosa mamma messicana, ci riserverà una delle accoglienze più calorose del viaggio, dandoci tanti consigli per visitare la zona, a partire dal quartiere dove ci troviamo, il barrio Aurora. Questa zona, giusto di fianco al centro storico, é diventata negli ultimi anni nido di expat e un’esibizione a cielo aperto grazie ai tanti splendidi murales che ne colorano i muri. 

Vaghiamo un po’ per la Aurora scattando decine di foto prima di  andare in cerca, spinti dalla fame, del mercato centrale. Per raggiungerlo ci addentriamo nel centro storico e più precisamente attraversiamo la zona del mercato artigianale che si allunga per circa un km nelle vie del centro. Siamo circondati da meraviglie. Bluse ricamate, ceramiche, specchi in mosaico di porcellana, cuori tradizionali messicani, gioielli, quadri….comprerei tutto!! Solo in India prima di qui mi è spiaciuto tanto essere in un viaggio low cost e low luggage. Potrei facente riempire una valigia intera con tutte queste meraviglie!! 

Dopo una lunga selezione opto solo per un bellissimo cuore in legno che un giorno appenderemo sulle pareti di casa, ovunque casa sarà, per ricordarci questa città eccezionale. Si perché San Miguel de Allende è davvero uno dei posti più belli che abbiamo mai visto. 

Il centro è un incrociarsi di viette tranquille con il pavimento in ciottoli, casette basse e colorate, festoni appesi per le strade, bellissime chiese e una cattedrale splendida e molto particolare davanti a una piazza verde, dove la sera si spandono nell’aria le serenate cantate dai mariachi. Sembra di essere in un’altra epoca. Una scarpinata nel barrio del Chorro ci segala una splendida vista della città dall’alto e alcuni scorci davvero indimenticabili.

Qui passiamo solo una notte, decisamente poco, ma decidiamo di dedicare gli ultimi due giorni prima di volare a Cancun a Guanajuato, altra città nella top 3 delle più belle e caratteristiche di tutto il paese nonché nella lista delle città più colorate al mondo, che ha inspirato con il suo panorama multicolore anche i paesaggi del cartone Coco.

Arriviamo qui nel primo pomeriggio, la città è tutta un saliscendi e l’airbnb che abbiamo prenotato è in posizione privilegiata sul fianco di una collina, dal suo terrazzo si vede tutta la città. Uno spettacolo davvero incredibile, il Messico ogni giorno ci stupisce di più, ogni città trasuda fascino e carattere e ti richiama a perderti nei suoi vicoli per scoprire la casa più colorata, la piazza più vivace, il mercato più ricco e il comedor con il cibo più gustoso. Questo è davvero il Messico che ti immagini ed insieme ai colori quello che più ti si imprime nella memoria sono i sorrisi della gente, il buonumore che trasmettono. Certo, la povertà esiste, la troviamo nelle tante persone che vendono qualche oggettino nelle strade o che chiedono qualche moneta ma per lo più anche in questi casi c’è dignità, resilienza e voglia di andare avanti a dispetto delle difficoltà. Questo è uno degli aspetti che tanti anni fa nel mio primo viaggio oltreoceano più mi colpì del popolo latino, uno degli aspetti che tutt’ora più amo: la capacità di vedere il bicchiere sempre mezzo pieno, di non arrendersi mai, di cercare fiduciosi l’acqua anche in mezzo ad un deserto e di farlo con un sorriso di fondo che sempre illumina la sguardo.
Tante lezioni da questo punto di vista mi aspetteranno lungo la strada di questo viaggio ma so per certo che noi europei, o almeno, senza andare troppo lontano, noi milanesi, avremmo tanto da imparare da queste culture in quanto ad attitudine verso i piccoli grandi problemi quotidiani e ad amore per la vita.

Tornando a Guanajuato dobbiamo dire che anche se la città è bellissima e consiglieremmo a tutti di includerla tra i ‘must see’ messicani, con il senno del poi le avremmo dedicato un giorno in meno in favore di San Miguel. C’e da dire che la vista della città dall’alto toglie il fiato e che il centro coloniale, con le sue vie pedonali, le piazze verdi, gli edifici grandiosi e le case dipinte in tutti i colori possibili immaginabili, è molto piacevole da girare e regala bellissimi scorci. Anche il fatto che la città sia incuneata in una valle e costruita su più livelli, in un continuo saliscendi, la rende così particolare. Sicuramente è una città unica e da vedere una volta nella vita, ma che in un giorno ci ha ‘soddisfatti’, mentre da San Miguel siamo partiti lasciando da parte alcuni musei e centri culturali che avremmo visitato con gran piacere.

Due curiosità da non perdere in un giorno a Guanajuato: le ‘callejoneadas’, piccoli tour a piedi del centro storico al seguito di cantastorie che mettono in scena alcune leggende in un clima decisamente festoso (partono dal teatro Juárez tutti i giorni) e il museo delle mummie, per amanti del trash dallo stomaco forte. Qui sono infatti esposti decine di corpi naturalmente mummificatesi nel cimitero del paese (con ancora tanto di capelli, vestiti, espressioni e tutto il resto). Curioso il caso della ‘mummia viajera’ un contadino che dopo una vita tra i colli di Guanajuato proprio come mummia ha viaggiato per i musei di tutto il mondo… per dire…non è mai tardi per cominciare!!

Salutiamo Guanajuato e la zona a nord di Città del Messico con l’unico rimpianto di non avere avuto tempo per Queretaro, altra perla coloniale di questa regione, ma sta per arrivare in visita la famiglia di Joh, un buon motivo per volare a Cancun ad accoglierli. Sarà bello abbracciarli dopo 6 mesi di viaggio e far vivere a loro alcuni dei luoghi che 4 anni fa ci hanno fatto innamorare del Messico.

Caraibi, arriviamo!!

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