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THE GIPSY SALMON_FINE VIAGGIO
TRAVEL

ALLA FINE DI UN LUNGO VIAGGIO: THE GIPSY SALMON TRA SOGNO E REALTA’

RIFLESSIONI DI FINE VIAGGIO

Ebbene si, è arrivato il momento di scrivere questo post di fine viaggio. 
Ad essere sincera avrei voluto che questo momento del racconto non arrivasse mai o, quanto meno, avrei voluto post-porlo ancora un pò (mesi, anni??).
E invece eccomi qui, è arrivato il momento di tornare a casa.

Se penso agli ultimi 400 giorni della mia vita si attorcigliano nella mia pancia tante emozioni che è difficile “mettere su carta”. 
E’ quasi come essersi risvegliati da un sogno, quel momento tra il sonno e la veglia in cui non riesci a capire se le immagini nella tua testa sono frutto di un ricordo oppure se hai sognato tutto. Insomma, davvero abbiamo vissuto tutto questo?

Mi sembra ieri quel pomeriggio di fine febbraio, quando ho risposto alla chiamata di Johnny. Stavo lavorando, come al solito di corsa, come al solito rincorrendo i minuti per cercare di fare tutto ciò che dovevo e magari di uscire dall’ufficio prima dell’ora di cena.

“Mi hanno licenziato”. Tre parole che hanno cambiato la nostra vita. 
E’ proprio vero che ogni cosa che ci capita non è che sia proprio negativa o positiva in sé – beh, insomma, quasi ogni cosa- tutto dipende dalla luce sotto cui la guardi. E così il rimanere a casa dopo 10 anni di lavoro diventa una lampadina che si accende…e se….e se fosse la spinta per realizzare quello che fantastichiamo da anni? 
E se provassimo davvero a tirare quel sogno fuori dal cassetto?

Da quel momento sono trascorsi più di due anni.
Da quel momento mi sembra passato così tanto ed insieme il tempo sembra essere volato.
Da quel momento abbiamo attraversato 16 frontiere, ascoltato 10 lingue, abbiamo dormito in 110 letti diversi, abbiamo affrontato 16 decolli e un numero indefinito di partenze via terra, abbiamo attraversato Pacifico e Atlantico, abbiamo rischiato di mandarci a quel paese almeno una decina di volte, abbiamo stretto migliaia di mani ed alcune belle amicizie, abbiamo seminato paia di calzini e pezzetti di cuore qua e la attraverso due continenti.

A ben vedere abbiamo anche attraversato una pandemia, ma questa è un’altra storia e per ora tutt’altro che conclusa..

Numeri, parole: sono solo una traccia di quello che abbiamo vissuto ma non potranno mai descrivere quei momenti in cui abbiamo sentito il cuore scoppiare dalla felicità davanti a un tramonto, a un sorriso, una nuova scoperta.

Per carità ci sono stati anche i momenti difficili, i piccoli problemi, la stanchezza. 
Cambiare letto in media ogni 3/4 giorni, gli spostamenti infiniti, quando non trovi niente da mangiare e pagheresti a peso d’oro un piatto di pasta al sugo della tua mamma.
Quando arrivi di corsa prendere un volo e non ti fanno partire a meno di non acquistare in10 minuti un volo d’uscita dal paese (e naturalmente la carta di credito non collabora), quando un funzionario (stronzo) alla dogana per un cavillo ti rifiuta il visto, quando in hotel e ti rubano la macchina fotografica dallo zaino. 

Si, ci sono anche dei momenti in cui pensi….caaaaasa…..ma sono solo momenti, annegati in un mare di felicità.

Felicità, che concetto complesso, evanescente, multisfaccettato

Ci ho pensato tanto ultimamente, sia durante il viaggio che dopo, chiusa in casa mentre fuori imperversava il Covid.
C’è chi pensa sia possibile essere felice solo per pochi attimi, chi pensa la felicità sia una chimera che rincorriamo per tutta la vita, chi la collega all’accontentarsi. Gialuca Gotto, un viaggiatore che mi ha sempre ispirato tanto, ha scritto che un monaco buddista gli ha svelato il segreto della felicità: imparare a vivere “qui ed ora”. Sicuramente in questo c’è tanta verità, ma io ho elaborato il mio personale concetto di felicità. 

Felicità per me è essere esattamente dove vorresti essere. 
Quando ti rendi conto che stai vivendo la vita che vorresti, quando senti di essere libera, quando non fai qualcosa solo perché “così dev’essere” ma perché è quello che TU vuoi, quando puoi godere del tuo tempo, delle persone attorno a te, della bellezza della Natura….questo per me è Felicità.

Poi attenzione: sono consapevole che questa non può essere una condizione permanente, che nella vita bisogna accettare qualche compromesso e che sarebbe troppo bello poter far sempre quello che si vuole, ma credo anche sia sacrosanto fare tutto ciò che è in proprio potere per portare nella propria vita la dose maggiore di felicità possibile.

Certo, bisogna avere la fortuna di capire cosa ti rende felice.
Io mi sento fortunata perché, anche grazie a questo viaggio, credo di aver elaborato la mia personale formula della felicità. 
Ed ora posso lavorare per portarne sempre di più nella mia vita.

VIAGGIARE: LA PIU GRANDE SCUOLA DI VITA

Ma questo viaggio non mi ha insegnato solo questo: mi ha insegnato che le cose più belle accadono quando “molli la presa”, quando non cerchi più di controllare e programmare tutto. Per una persona come me, con qualche piccola mania di controllo e una deformazione professionale mirata all’organizzazione (fate la producer in una casa di moda per un paio d’anni e poi capirete) non è stato facile.

All’inizio cercavo ancora di stabilire una tabella di marcia: oggi qui, poi due notti lì, poi quella escursione là…..non fatelo. Certo, se si hanno due settimane di vacanza è un pò difficile “farsi portare dal vento” ma cercate di farlo quanto più possibile. Seguite i consigli della gente, accogliete gli imprevisti, potranno portarvi a scoprire proprio quell’angolo nascosto su cui non avreste scommesso una buccia di banana e che invece vi regalerà momenti indimenticabili.

Questo viaggio mi ha insegnato che anche i sogni possono evolvere o cambiare mentre li vivi. Noi siamo partiti sognando di fermarci ad aprire un bed&breakfast su una qualche spiaggia semi-deserta, ed anche se abbiamo trovato un paio di posti in cui ci saremmo fermati volentieri….è prevalsa la voglia di esplorare, di andare a vedere cosa c’è dietro l’angolo successivo, e poi quello dopo ancora. Viaggiare è una droga, fermarsi è difficilissimo.

Questo viaggio mi ha insegnato ad adattarmi a (quasi) tutto e a godere delle piccole cose che a volte diamo per scontate: l’acqua calda, un bicchiere di vino a fine giornata, un materasso comodo, un supermercato fornito, il wi-fi e Netflix sempre a disposizione, il coprire migliaia di km in due ore di volo. E, ultimo ma naturalmente non ultimo, un abbraccio della mamma quando ne hai bisogno.

Questo viaggio mi ha insegnato che è meglio viaggiare leggeri, lungo la strada così come nella vita: non sono tante le cose di cui davvero abbiamo bisogno. Uno zaino da 60 lt è meglio di uno da 80, è uno da 40 probabilmente sarebbe anche migliore (ma qui ci sto ancora lavorando). Dopo una vita a lavorare (ed amare) la moda, non posso dire che mi darò al minimalismo più sfrenato, ma cercherò di ricordarmi che spesso less is more non è solo un bel motto da scrivere sul profilo IG ma un’ottima filosofia di vita.

Questo viaggio mi ha insegnato che l’amore è pazienza. Che stare insieme h24 7/7 per ben 13 mesi è una delle prove più difficili che una relazione può affrontare, ma che se c’è l’amore, è anche una delle cose più belle che si possono scegliere di vivere insieme. E credetemi, se passerete indenni questo, potrete affrontare insieme praticamente tutto!!

Questo viaggio mi ha insegnato che il mondo è veramente un posto bellissimo e che dovremmo sentirci fortunati solo per il fatto di essere nati in quella parte di pianeta che ci permette di scegliere liberamente, o quasi, la nostra strada, compreso il fatto di poter avere i mezzi -anche economici-per realizzare un’impresa come quella che abbiamo vissuto. E credetemi anche qui, non è per forza una cosa da ricchi.

Potrei andare avanti all’infinito, ma cosa mi rimarrebbe poi da raccontarvi?

Il The Gipsy Salmon Tour finisce qui, almeno per il momento.
Grazie a te che hai condiviso qualche km con noi.
Spero vorrai restare perché ho ancora tanto da raccontarti.
Ti do arrivederci alla prossima puntata con uno dei detti preferiti del nonno di Johnny, che mai ho trovato più azzeccato:
La vida es un tango y quien lo baila es un loco.

GIPSY_FINE_VIAGGIO

Se nel frattempo vuoi ripercorrere qualche tappa del nostro viaggio, clicca qui! E se quello che hai tetto ti è piaciuto, vieni a trovarci anche su TheGipsyGram, ti aspettiamo!

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