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MEDELLIN CITY OF CONTRASTS
AMERICA LATINA,  COLOMBIA,  TRAVEL

GIPSY MEDELLIN E IL RINASCIMENTO COLOMBIANO

BENVENUTI NELLA CITTA’ DELL’ETERNA PRIMAVERA

Medellin, città dell’eterna primavera, capitale di Antioquia, seconda per popolazione solo a Bogotá, per noi é la città che meglio esemplifica e racconta la rinascita della Colombia
Questo paese è infatti ancora purtroppo conosciuto sulla scena internazionale più che per la sua prorompente bellezza per il suo fosco passato, legato a doppia mandata a storie di droga, violenza, guerriglia e attentati, di cui Medellin è stato il più tristemente famoso palcoscenico. Ma tutto questo sta cambiando ed ad una velocità impensabile fino a solo una decina di anni fa. In giro per il modo si sentono sempre più persone che hanno recentemente visitato o vogliono presto visitare la Colombia e (quasi) tutti ne sono entusiasti.
Tra questi, un buon 90% ha nel suo itinerario Medellin.

Quello che lascia a bocca aperta della città ad un primo sguardo è la sua vastità: una distesa a perdita d’occhio di case rosso mattone, adagiate in una valle verde o arrampicate sui pendii delle montagne che la circondano. Noi appena arrivati lasciamo le valigie nel nostro bel b&b in zona El Poblado (El Poblado Guesthouse), ovvero in una delle zone più ricche e turistiche della città, e saliamo poi in taxi fino alla sommità della collina che ospita il Pueblito Paisa. Qui una piazzetta rappresenta il tipico villaggio tradizionale, carina ma in sé niente di eccezionale, se non fosse per la magnifica vista della città che si gode dal suo mirador.

Medellín si staglia intorno a noi a perdita d’occhio. Grattacieli, chiese monumentali, le casupole sgarrupate delle comuna accoccolate sulle montagne: Medellin è la città dei contrasti, ed è proprio così che ci verrà descritta nei tour guidati che faremo nelle giornate a seguire.

ALLA SCOPERTA DI MEDELLIN E DELLA SUA REALTA’ GRAZIE AI WALKING TOURS

Partiamo la mattina dopo con un walking tour del centro città che si chiama proprio ‘Medellin, City of Contrast’. A sorpresa, saremo solo noi e la nostra (preparatissima) guida, che accompagnandoci attraverso le piazze principali del centro città, ci racconta della sua storia, del rapporto con il mondo del narcotraffico e il famigerato Pablo Escobar, che qui ha una fama che oscilla tra quella di un dio ed un demone, e ancora dell’origine e delle lotte tra i vari gruppi armati che si sono contesi il potere negli ultimi 50 anni, condizionando pesantemente le vite di tutti i colombiani ed in particolare degli abitanti di Medellin.
Ci racconta però anche della volontà di rinascita, di come si sia creato un nuovo senso di orgoglio e di appartenenza tramite l’istruzione, la cultura e l’arte, che vive nella città tra le statue di Botero disseminate un po’ ovunque ed i tanti murales che colorano i muri delle comunas.

Il turismo è stato ed è catalizzatore e cartina al tornasole di questo cambiamento: spinge le zone che un tempo erano offlimits della città (come la famosa Comuna 13) ad aprirsi, è fonte di ricchezza e di sviluppo sociale, ed allo stesso tempo ripaga questa voglia di cambiamento con un afflusso sempre più massiccio. Per dare due numeri, negli ultimi 5 anni il turismo diretto a Medellin é raddoppiato e il turismo internazionale é addirittura cresciuto del 74% nell’ultimo triennio.

La voglia di cambiare e l’importanza del turismo in questo processo é ancora più evidente, appunto, nella Comuna 13, che visiteremo il giorno seguente con il gruppo Zippy Tour.

UNA STORIA DI RISCATTO: LA COMUNA 13

La nostra guida, nata e cresciuta nella comuna, approfondisce quello che il giorno prima avevamo iniziato a capire, raccontandoci una storia di dolore e di speranza, di orgoglio e riscatto. Ci racconta della guerra nelle strade, delle morti all’ordine del giorno, della lotta tra narcos, guerriglia e polizia che si contendevano il controllo di queste zone e di come gli abitanti siano oggi dei veri e propri sopravvissuti, che nonostante le cicatrici lottano per ridare dignità al loro quartiere, un quartiere che nonostante viva ancora situazioni difficili tra bande e frontiere invisibili, scalpita per mostrare una nuova faccia.
Nuove scuole, centri di ritrovo per giovani ed anziani, bar e negozietti, tour guidati…all Comuna si respira fermento. 

La storia della Comuna 13 é lunga, dolorosa è molto complicata, basti pensare che fino al 2009 era indicato come uno dei quartieri più pericolosi del mondo, anche se già da alcuni anni, dopo la radicale e controversa operazione Orione con cui il governo ha cercato di ripulire militarmente il quartiere, era cominciata a serpeggiare per le strade la voglia di cambiamento, che trovava espressione nell’arte, l’hip hop, la break dance, i graffiti, come espressione del desiderio dei giovani di cambiare se stessi ed il mondo che li circondava.

L’arrivo del metrocable e poi, nel 2011, delle più grandi scale mobili pubbliche a cielo aperto, hanno amplificato e velocizzato questo processo di cambiamento, collegando il settore della Comuna ‘Las Independencias 1’ al centro città. Un progetto di mobilità ed insieme di sviluppo, un progetto che ha abbattuto molte delle barriere invisibili che rendevano desto quartiere inavvicinabile. Un progetto che, dando attenzione agli abitanti dimenticati di questa ex ‘favela’ ne ha alimentato l’orgoglio ed il senso di appartenenza. Oggi questa zona della città è un via vai di turisti che ammirano le splendide opere che colorano i muri delle case facendo della comuna un museo a cielo aperto, fanno gruppo attorno ai ragazzi che ballano break, bevono una birra godendosi il panorama e l’atmosfera festosa.

Per noi questo é il più grande esempio di ‘buon turismo’ e di voglia di riscatto ben applicata. La Comuna 13 ci h affascinato, commosso, stupito, ed é un’esperienza che consiglieremmo a chiunque voglia comprendere un po’ di più cosa voglia dire oggi essere colombiano.

LA BRILLANTE NIGHTLIFE DI MEDELLIN

Tornando a Medellin, che oltre a questo offre vari musei, tra cui il gratuito palladio della Cultura e l’interessante Museo dell Memoria, animate via dello shopping popolari e mega mall stile americano, non si può non fare menzione del lato “lunare” della città. Medelin offre una nightlife di tutto rispetto, tra club internazionali e sabrosi salsa club. Noi ci siamo dati ovviamente alla salsa, abbiamo provato el Tibirì, molto easy, local e affollato, e l’Havana Bar, con splendida musica dal vivo. Quel genere di posti che ti fanno venire voglia di uscire tutte le sere, anche una volta passati (da un pezzo) i 25.

Per concludere bisogna anche segnalare uno splendido “fuori città“: poco oltre i confini, tramite metro e metro cable, si raggiunge il Parque Arví, un immenso parco naturale. Ci sia arriva in circa mezz’ora senza mai uscire dal sistema metro ma sembra di essere in un’altro mondo; superata la punta di una delle colline che circondano Medellin, una distesa di verde si stende a 365 gradi, facendo dimenticare di essere proprio accanto a una moderna e trafficata metropoli.

Sempre per quanto riguarda le gite fuori porta, se si è arrivati fin qui non ci si può perdere una delle più belle perle della Colombia, giusto a un paio d’ore di distanza da Medellin: Guatapé, la città più colorata del mondo, di cui vi racconterò nel prossimo post.

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