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Isabela, Galapagos
AMERICA LATINA,  ECUADOR

GALAPAGOS: VIAGGIO DA SOGNO A “LAS ISLAS ENCANTADAS” DI DARWIN

Chi non ha sognato almeno una volta nella vita di trovarsi nel bel mezzo di un documentario?  Questa è stata la sensazione che ho avuto la prima volta che ho messo piede nelle mitiche Isole Galapagos

A circa due ore di volo dalla modernità incasinata di Guayaquil, in Ecuador, si trovano le isole che hanno scatenato l’inventiva di Darwin e la fantasia di milioni di viaggiatori che sognano di visitare questo angolo sperduto del nostro globo. Beh, chiaramente io ero tra questi e durante il mio primo viaggio in Ecuador, nel 2013, ho potuto realizzare questo sogno regalandomi 6 giorni alle Galapagos.

Isolate dal resto del mondo per millenni le Galapagos, chiamate anche “Islas Encantadas” (un nome, un programma) hanno sviluppato un ecosistema unico e straordinario, che tutt’oggi è poco cambiato rispetto a secoli fa, quando i primi coloni sono approdati su questi fazzolettini di terra circondati per migliaia di km solo dall’oceano Pacifico.

GALAPAGOS: QUANDO ANDARE? CROCIERA O ISLAND HOPPING?

Il periodo migliore per visitare le Galapagos è durante il nostro inverno, da fine dicembre a febbraio, ma noi, come sempre prima del nostro “anno sabbatico”, avevamo possibilità di viaggiare solamente durante le vacanze ad agosto. Pro, pochissima gente, contro, un meteo piuttosto altalenante.

Il modo migliore per visitare le Galapagos soprattutto se si ha a disposizione poco tempo, é quello di imbarcarsi in una delle crociere che fanno spola tra i punti più interessanti dell’arcipelago, permettendo di visitare anche gli angoli più remoti e difficilmente raggiungibili.
Certo, la crociera non è il modo più economico di visitare queste isole che già proprio ‘a buon mercato’ non sono, ma prenotando direttamente in Ecuador, a Quito o a Guayaquil, oppure ancora meglio una volta arrivati a Puerto Ayora, si possono trovare last minute con sconti fino al 50% sul prezzo che si trova online ( per un approfondimento sulle crociere last minute ho trovato questo bell’articolo, qui invece alcune info generali sulla scelta crociera/last minute/pernottamento a terra).

Certo, non é detto che con un last minute si riesca a trovare la crociera migliore o proprio quel battello bellissimo che avevi puntato prima di partire e ci possono volere alcuni giorni per trovare una buona offerta. Questa è quindi un’opzione che consiglierei solo a chi ha un pò di flessibilità o è comunque disposto a vivere le Galapagos in un modo diverso, pernottando sulle isole e facendo escursioni in giornata – soluzione, per altro, spesso più economica.

Noi abbiamo deciso direttamente di pernottare sulle isole, non tanto per il costo (eravamo in vacanza e quindi un po’ meno risparmiosi che durante il nostro viaggione di un anno), quanto perché ad agosto il mare è spesso molto mosso, quindi l’idea di passare giorni in balia delle onde non ci sembrava così allettante. Con il senno del poi, devo dire che è stata una gran decisione. Ricordo ancora il tratto in barca tra Santa Cruz e Isabela come uno dei momenti in mare più terrorizzanti della mia vita.

Ad ogni modo avendo deciso di evitare la crociera, abbiamo diviso i 6 giorni a disposizione tra due isole: Santa Cruz, l’isola più abitata nonché sede dell’aeroporto dove atterreremo, e Isabela, meraviglia raggiungibile solo in barca e dove le strade del piccolo paesino sono ancora completamente di sabbia.

COSA FARE ALLE GALAPAGOS: ISABELA E SANTA CRUZ

Atterrati all’aeroporto di Baltra a Santa Cruz dopo un volo di due ore da Guayaquil (se sceglierete di partire da Guayaquil, ecco perché dedicargli almeno 48 ore!) prendiamo un taxi per arrivare fino al molo di Puerto Ayora, il paese più sviluppato e popoloso di tutte le Galapagos, da cui partono tutte le crociere, le escursioni e le lance per le atre isole. Qui troviamo velocemente una barca per arrivare fino alla nostra prima meta, Isabela. Non serve prenotare con anticipo quasi nulla, a Puerto Ayora si può trovare con facilità qualsiasi escursione, trasporto e anche hotel.

Dal porto il mare sembra tranquillo, ma appena usciti le onde oceaniche iniziano a gonfiarsi a dismisura. Io ho sempre viaggiato per mare, i miei genitori hanno un gommone con cui ho fatto anni e anni di vacanze in campeggio nautico quindi il mare non mi spaventa, o almeno, mai fino ad allora mi aveva spaventato. Devo dire però che in quell’occasione, per la prima volta, ho veramente sentito sulla pelle quanto il mio adorato mare possa essere incazzato e pericoloso. La traversata che avrebbe dovuto durare due ore è andata avanti per ben 4, così, quando finalmente siamo approdati a Puerto Villamil, giuro che avrei baciato il terreno. 

Ogni paura svanisce però in tempo zero davanti allo spettacolo con cui Isabela ci da il benvenuto, che è poi quello che rende le Galapagos così speciali.

MA COSA RENDE LE GALAPAGOS COSI SPECIALI?

Appena scesi dalla barca proprio davanti a noi una famigliola di leoni marini riposa all’ombra della banchina. I leoni marini, o Lobos de Mar, sono ovunque a Isabela: sulle spiagge, sulla banchina del porto, sulle panchine in legno sbiadito dal sole.  Sono bellissimi, con la loro pelle lucida che brilla al sole e i grandi occhi dolci, verrebbe voglia di abbracciarli, ma attenzione! Subito ci dicono di non toccare mai gli animali e men che meno i piccoli di foca dato che il nostro odore rischierebbe perfino di far rifiutare il piccolo alla mamma. In generale alle Galapagos sono -fortunatamente- molti attenti all’ambiente ed ai loro abitanti.

Già arrivando in aereo si viene sottoposti a un processo di ‘sterilizzazione’ ed anche i bagagli sono accuratamente controllati. Alle Galapagos non si può fare il bagno con protezioni solari nè si possono introdurre vegetali, semi o animali. Ci sono regole severissime sulla spazzatura e al di fuori dei sentieri segnalati ci si può muovere solo con guide esperte del territorio così da evitare di danneggiare, anche involontariamente, l’habitat delle incredibili specie che qui vivono ( per darvi un ’idea delle regole da rispetttare leggete qui ).

Si, perché quello che veramente rende le Galapagos così speciali e non comparabili con qualsiasi altra destinazione al mondo sono proprio i suoi abitanti. E non parlo degli umani, ‘ospiti’ arrivati sulle isole solo in tempi relativamente recenti, quanto naturalmente degli animali, che qui si sono evoluti in totale libertà e senza aver bisogno di  sviluppare il timore per il predatore più pericoloso al mondo, l’uomo. Forse per questo le specie che abitano le isole non tengono l’uomo a distanza, non ne hanno paura, qui alle Galapagos è facile venire avvicinati da una foca che vuole giocare attorno ai tuoi piedi (parlo per esperienza), vedere le iguane popolare il tuo balcone o un albatro appollaiarsi serenamente sullo scoglio di fianco a cui stai prendendo il sole. 

E poi pellicani, tartarughe giganti, fenicotteri, fregate, granchi dai mille colori, pinguini, le meravigliose sule, uccelli dalle zampe di un brillante color azzurro, i famosi fringuelli di dawin, gli squali, le iguane e le tartarughe marine….alle Galapagos il contatto con la natura e i suoi abitanti è qualcosa di veramente ancestrale e ineguagliabile. Non servono teleobiettivi o cannocchiali per ammirare i padroni incontrastati di queste isole. Sono loro a venirti vicino e a farti capire quanto questa incredibile armonia con la natura sia un privilegio unico e nel resto del mondo ormai per lo più dimenticato.

COSA FARE AD ISABELA

Tornando a Isabela, nonostante sia la più grande tra le isole, l’unico paesino é Puerto Villamil, un mucchietto di case collegate al molo da un paio di km di strada sabbiosa ed affacciate su una lunga spiaggia, per altro sempre praticamente deserta.

E quando dico spiaggia, ragazzi, che spiaggia!
Non pensiate che qui vi aspettino solo rocce e colate di lava, le Galapagos hanno alcune spiagge veramente da sogno!! Tra l’altro, il bello di visitare le Galapagos ad agosto è che troverete davvero pochi turisti. Già in alta stagione il turismo è tenuto sotto stretto controllo, quindi non troverete mai ‘la folla’, ma ad agosto nei momenti passati in spiaggia spesso eravamo proprio gli unici a goderci il sole.

Nei nostri giorni qui, spiaggia a parte, diamo fondo a tutte le esperienze che si possono vivere sull’isola gratis e in autonomia:

  • giriamo in bicicletta fino al ‘Muro delle Lacrime’, costruito quando l’isola era una colonia penale – il muro non è niente di che, ma il percorso è uno spettacolo!
  • andiamo a salutare le tartarughe giganti del centro Armando Tupiza -un centro di allevamento che studia e protegge le 5 specie di tartaruga gigante delle Galapagos presenti sull’isola,
  • nuotiamo con le tartarughe marine nella piccola Baia ‘Concha Perla’, una piscina naturale tra le rocce a cui si accede tramite una passerella sulle mangrovie (giusto prima del piccolo porto),
  • passeggiamo nella Laguna Salinas ammirando i fenicotteri che si riposano all’ombra delle mangrovie,
  • facciamo amicizia con i locali, che ci invitano ad andare a surfare con loro. Siamo tentati, ma ci avvisano che spesso tra le onde dorme qualche squaletto. Non sono aggressivi, dicono, basta non tirargli un calcio per sbaglio, dicono. Allettante, ma no, ci limitiamo a guardarli da lontano!

Per tutto il resto bisogna affidarsi ai tour organizzati, come dicevo alle Galapagos, a parte alcuni sentieri segnalati, si può girare solo accompagnati da una guida.

Noi scegliamo il tour a Las Tintoreras e ai tunnel di lava. Las Tintoreras è un isolotto di lava abitato da una nutrita colonia di iguane marine, nelle cui acque si possono ammirare squali, tartarughe e razze. I tunnel di lava sono invece delle formazioni di roccia lavica in parte collassate in mare dando vita a dei canali di acqua trasparente in cui si vedono nuotare squali e altre migliaia di pesci come in un acquario naturale, mentre sulle rocce nere nidificano le bellissime Sule dalle zampe azzurre.
Che ve lo dico a fare, uno spettacolo!

Tre giorni corrono troppo veloci, è già il momento di tornare a Puerto Ayora. Vista l’esperienza dell’andata ci muniamo di pillole anti mal di mare ma questa volta l’oceano è liscio come l’olio e due ore nette approdiamo sull’isola di Santa Cruz. 

SANTA CRUZ: PUNTO DI PARTENZA PERFETTO PER ESPLORARE LE GALAPAGOS

Purtroppo uno scroscio di pioggia ci costringe a passare il pomeriggio in hotel. Ad agosto siamo in bassa stagione e il tempo cambia molto velocemente, si passa in una mezz’ora dal sole tropicale alle nuvole (più raramente alla pioggia), è quindi sempre bene avere con sè una felpina e/o un kway dato che anche la temperatura varia veloce quanto il clima.

Il giorno dopo per fortuna non piove, il cielo però é decisamente minaccioso e decidiamo vista l’esperienza con il mare grosso di evitare escursioni in mare. Come già accennato Puerto Ayora è un centro vivo e popoloso da cui partono ogni giorno escursioni per quasi ogni angolo della Galapagos, cosa che lo rende la base perfetta per poi esplorare l’arcipelago. Alcune zone si possono vedere solo con le crociere ma c’è comunque l’imbarazzo della scelta e i paesaggi, sopra e sotto il livello del mare, sono così vari che ci sarebbe da fare davvero un’escursione dietro l’altra!

È però il nostro penultimo giorno e avendo deciso di non imbarcarci come avevamo previsto nell’escursione a San Cristóbal, optiamo per una passeggiata verso Tortuga Bay, una delle imperdibili maraviglie dell’isola.  San Cristóbal, terza isola più grande dell’arcipelago, ce la lasciamo per la prossima occasione, ce ne hanno parlato molto bene e la gita di un solo giorno ci avrebbe forse lasciato un po’ di amaro in bocca.

COSA FARE A SANTA CRUZ (ESCURSIONI A PARTE): TORTUGA BAY E CHARLES DARWIN STATION

Andiamo quindi in taxi fino all’ingresso della passeggiata che porta a Tortuga Bay (si puo fare anche a piedi da Ayora in circa mezz’ora) e da lì entriamo in un bellissimo sentiero ombreggiato che porta fino alla prima selvaggia spiaggia bianca, resa ancor più bella dal sole tornato a splendere nel cielo. 

Qui non c’è nulla (nemmeno da bere o mangiare, bisogna arrivare premuniti) se non le iguane che passeggiano lungo la spiaggia lambita da enormi cavalloni che le fanno guadagnare il nome di Playa Brava (spiaggia arrabbiata). Non si può nemmeno nuotare, le correnti sono troppo forti, basta però camminare verso l’estremità a destra della spiaggia per raggiungere una seconda baia dal nome Playa Mansa (spiaggia tranquilla), una piccola laguna protetta dalle mangrovie dove passare ore tra relax, bagni nell’acqua azzurra e kayak tra le mangrovie.

Qui le Galapagos ci regalano un’altra esperienza elettrizzante. Sapevamo che lungo i bordi delle mangrovie spesso gli squali pinna bianca e tintoreras allevano i loro piccoli. È così che mentre pagaiamo nell’acqua basa ci rendiamo conto di avere sotto di noi ben 3 grossi squali che nuotano placidi, separati da noi solo dal fine fondo della canoa!! Cuore a mille (panico o emozione?), è uno di quei momenti che non dimenticherò mai!

Passa la notte ed arriva il nostro ultimo giorno a Santa Cruz.
Abbiamo l’aereo nel pomeriggio ma la mattina il cielo è ancora coperto quindi optiamo per un giro alla poco lontana Charles Darwin Research Station, il centro di biologia che da oltre 50 anni si occupa di ricerca e salvaguardia dell’incredibile biodiversità che fa delle Galapagos un gioiello unico al mondo. L’ingresso é gratuito e, se trovate la guida giusta, è una buona occasione per saperne di più su queste isole così speciali, oltre che per ammirare ben 11 specie di tartarughe giganti delle Galapagos. 

Terminiamo con una passeggiata per Puerto Ayora. Il paesino non è un’idillio dalle strade di sabbia come Villamil, qui la presenza dell’uomo si sente eccome e tanti alberghi più o meno imponenti sorgono un po’ ovunque. É comunque bello fermarsi a osservare i pescatori che, appena rientrati dal loro giro in mare, puliscono il pesce tallonati da decine di pellicani e lobos de mar che fanno di tutto per accaparrarsi gli scarti, proprio come potremmo vedere gatti e gabbiani dalle nostre parti.

Il pesce viene poi cucinato in strada a due passi dal mercato oppure nella via de ‘Los Kioskos’ (avenida Charles Binford) dove tanti ristoranti locali uno di fianco all’altro offrono-con venditori più o meno insistenti- pesce freschissimo che si mangia sui tavolini in mezzo alla strada -i prezzi sono onesti, l’atmosfera conviviale e l’aragosta è la migliore che io abbia mai assaggiato. Da non perdere!

Ci sarebbe stato ancora tanto da fare, tante escursioni attorno a Santa Cruz come anche passare almeno due o tre giorni a San Cristóbal, ma il nostro mese in Ecuador era agli sgoccioli e il volo per l’Italia ci aspettava da lì a poco.

LE GALAPAGOS SONO CARE?

Il nostro viaggio a tempo indeterminato sarebbe stato il momento perfetto per tornare a godere delle bellezze delle Galapagos, per di più nella stagione migliore, ma ahimè eravamo proprio finanziariamente agli sgoccioli e, come già accennato, le Galapagos non sono esattamente una meta low cost. 

Per carità, come dicevo è un viaggio che si può vivere in vari modi, ad esempio pernottando sulle isole come abbiamo fatto noi, o cercando crociere last minute, il costo del viaggio si riduce molto e diventa alla portata quasi di ogni “vacanziero”. Bisogna comunque considerare costi più alti rispetto alla terraferma, oltre al costo “fisso” del volo e dell’ingresso nel parco.
Per darvi un’idea dei costi

  • volo da Guayaquil 200/350 € andata e ritorno.
  • tassa di 100 $ per entrare alle Galapagos come stranieri -nota positiva, oltre a scoraggiare chi non è davvero interessato a un posto particolare questo, i soldi vengono reinvestiti per la conservazione del territorio.
  • Minimo 30$ per una stanza airbnb o hotel economico.
  • 25/30$ al giorno per il cibo.
  • 60/180 $ ad escursione (dipenda da quanto lontano è il posto dove si vuole andare e da cosa comprende l’escursione).

Insomma, non sarà la destinazione più facile da raggiungere o nella top10 delle destinazioni low cost, ma se si é già fatta tanta strada per arrivare in Ecuador il mio consiglio spassionato é: saltate qualche cena fuori, rompete il salvadanaio, vendete il divano su eBay, ma non potete proprio ripartire senza aver dedicato almeno qualche giorno a questo paradiso (s)perduto, a queste isole mitiche in cui sembra ogni giorno di vivere in un documentario e che, posso assicurarvelo, vi rimarranno per sempre nel cuore.

Vi lascio qui e qui un paio di link ad articoli che trovo molto utili per chi volesse organizzare un viaggio in queste splendide isole!

Se l’articolo vi fosse piaciuto fatecelo sapere nei commenti e seguiteci anche sul nostro profilo Instagram!

2 Comments

    • TheGipsySalmon

      Grazie mille Chiara per esserti presa il tempo di lasciarmi questo commento <3 Se un giorno deciderete di farlo e potranno esserti utili dei consigli mi raccomando scrivimi!

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