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guayaquil, cerro sant'ana
AMERICA LATINA,  ECUADOR

GUAYAQUIL: 10 BUONI MOTIVI PER DEDICARLE ALMENO 48 ORE

Guayaquil, la Perla del Pacifico, un nome così altisonante ed una fama così misera tra i viaggiatori che attraverso l’Ecuador. Si, diciamolo pure, Guayaquil non se la calcola praticamente nessuno, se non come punto di partenza per le ben più ambite isole Galapagos.

Ok, la Perla del Pacifico è una grande città portuale che ha sicuramente poco a che vedere con le meraviglie naturali che richiamano i viaggiatori in Ecuador, né purtroppo può offrire un grande centro coloniale perfettamente conservato così come la capitale Quito o la deliziosa Cuenca, dato che quasi tutto il centro storico è stato distrutto in un colossale incendio a fine 800.
Beh, direte voi, quindi perché dovrei decicare a questa città più delle due ore che passano tra il check-in è l’imbarco del mio volo?

Perché visitare Guayaquil?

Ve lo dico io!
Perché Guayaquil è il cuore pulsante dell’Ecuador moderno, e se viaggiare è capire un paese, viverlo, assaporarlo, non si può passare dall’Ecuador senza dedicare almeno 48 ore alla sua città più viva e prospera.

Punto numero due: non è che a Guayaquil non ci sia proprio nulla da fare. Una città solare, moderna ed insieme profondamente latinoamericana, con i suoi mercati incasinati, la sua eccellente gastronomia, il pittoresco “barrio las Penas” e il “Malecon” che costeggia il fiume Guayas e dove i suoi allegri abitanti si ritrovano per “fare le vasche”. Eh si, alla fine tutto il mondo è paese, e passare un pomeriggio a passeggiare sul Malecon è una vera e propria immersione nel profondo della cultura ecuadoriana.

Certo a prima vista si può rimanere disorientati. Cresciuta nell’ultimo secolo a dismisura e senza un vero e proprio piano, la città può sembrare un’enorme periferia dalla poche attrattive. Ecco perché voglio guidarvi alla scoperta di Guayaquil, che è anche una città a cui sono personalmente molto legata, essendo la “casa” del mio compagno di vita e di viaggio Joh e il posto dove ho vissuto per più tempo al di fuori della mia Milano.

10 cose da non perdersi a Guayaquil

Ecco quindi dieci buoni motivi per dedicare a Guayaquil ameno 48 ore:

  1. Il Malecon!
  2. Il parque de las Iguanas
  3. La Cattedrale
  4. I musei
  5. Il Barrio las Penas
  6. Il Parque Historico
  7. Isla Santay
  8. Il Cibo!
  9. La nightlife
  10. Lo shopping!

Aggiungerei una 10bis, ma solo se avete la fortuna di capitare a Guayaquil nel giorno giusto: assistere ad una partita allo stadio! Il calcio è un’affare serio in tutta l’America latina, e qui ancora di più, ci sono due squadre a Guayaquil e il tifo è serratissimo: io sono stata a vedere una partita dell’Emelec, la squadra del cuore di Johnny, e sebbene io non sia super amante del calcio è stato davvero divertentissimo!!

Itinerario: 48 ore a Guayaquil

Giorno 1: La zona del Malecon

Giorno 1:
Svegliatevi con calma e dedicatevi al rito della colazione: a Guayaquil non si può non assaggiare il bolon de verde, una specie di “palla” di platano, la banana verde che spopola in tutta l’America latina, che viene schiacciato, mescolato a formaggio fresco e/o a chicharrones, ovvero pezzettini di simil-pancetta, e poi fritto. Non propriamente una colazione light, ma non potete andare via dall’Ecuador senza aver gustato un bel bolon accompagnato da una tazza di caffè.

Partite poi con l’esplorazione della Cattedrale Metropolitana, o di San Pietro, un bellissimo edificio candido di ispirazione neogotica, con bellissimi marmi e mosaici al suo interno.

Proprio davanti alla cattedrale si trova poi il Parque de las Iguanas, o parque Seminario, famoso appunto per essere la casa di un nutrito gruppo di iguanone, animali che, a dispetto del loro aspetto quasi “preistorico”, non sono per nulla pericolosi o aggressivi, anzi si fanno avvicinare volentieri se vi procurate un paio di foglie di insalata da offrigli. Attenzione solo a una cosina: sostare all’ombra delle fronde può essere quello si pericoloso! Le iguane stanno spesso sugli alberi, e non si fanno troppi problemi riguardo al dove fare pipì!!

Salutate le iguane, proseguite fino al fiume così da trovarvi alla torre Morisca, sul Malecon.

Passeggiando dal parco al male con, noterete un gran via vai e fermento sulla vostra destra: è la Bahia, la più grande, affollata e varia zona commerciale popolare della città. E’ una specie di mega mercato e ci si trova di tutto, dai cellulari alle valige passando per qualsiasi capo di abbigliamento, tutto ovviamente a prezzi stracciati. Certo, non aspettatevi nulla di raffinato o artigianale, ma fare shopping a la Baia è davvero un’esperienza! Attenzione però: mentre tutte le altre zone di cui vi sto parlando sono controllate e piuttosto sicure, alla Bahia meglio andare senza nulla di valore con voi in quanto la confusione è spesso manna per i ladruncoli.

Tornando al Malecon e alla Torre Morisca, questa è l’antica torre dell’orologio della città, risalente al 1800. Un storia: la torre è protagonista di una delle truffe più famose dell’epoca pre internet. Negli anni 80 un noto imbroglione locale era riuscito a convincere una coppia di turisti svizzeri ad acquistare la torre (a circa 6000 dollari) sostenendo di esserne il proprietario. Per questo la torre è ancora oggi chiamata anche la Torre del Cuentero di Muisne (del racconta-balle di Muisne).

Dalla torre si può poi percorrere il Malecon tenendosi il fiume a destra fino all’Emiciclo de la Rotonda, un monumento eretto in memoria del punto dove si incontrarono due dei più importanti personaggi legati all’indipendenza dell’America Latina, il “libertador” Simon Bolivar e il rivoluzionario José de San Martin. A parte l’importanza storica e culturale del monumento, questo è uno dei luoghi di ritrovo preferiti dei guayaquileni. Una curiosità: se ci si mette in coppia alle due estremità del colonnato, parlando sottovoce ci si sentirà come se si fosse uno accanto all’altro!

In questa zona, dalla Torre alla Rotonda di fronte al Malecon, si possono anche ammirare alcuni dei più bei palazzi della città, ora sede di enti governativi. Proseguite poi lungo il malecon. Lungo tutto il percorso ci sono giardini, statue, bar, ristoranti, piccoli spettacoli di strada.

Il rito dell’almuerzo (o pranzo che dir si voglia)

In tutto questo vi sarà venuta fame. Dovete sapere che il pranzo, l’almuerzo, è un rito sacro qui a Guayaquil. Mille ristorantini, o huecas, offrono ogni giorno il loro menu almuerzo a pochi dollari, composto da una zuppa (in ecuador ne fanno centinaia, deliziose!)+ un piatto forte composto da pesce o carne, riso e insalata o legumi.

Inoltre qui a Guayaquil ci sono varie specialità di pesce che non potete non assaggiare, tra tutte l’encebollado, una gustosissima zuppa di pesce (con cipolla, ca va sans dire), di cui io ho assaggiato la massima espressione al ristorante El Pez Volador. Un. pò fuori dal centro, ma se vi volete assaggiare il miglior encebollado della città prendete un taxi (o meglio un Uber) e fatevi portare qui. Con meno di 5 dollari potrete gustare alcune tra le migliori specialità di pesce della gastronomia ecuadoriana.

Un’altro posto per pranzare da “insider”: il mercato di sauce 9 (anch’esso da raggiungere in macchina). Qui, oltre a rimirare meravigliosi banchi di tutto ciò che la munifica natura ecuadoriana ha da offrire, c’è la zona gastronomica dove io ho mangiato uno dei migliori chevice della mia vita (zuppa fredda di pesce, polpo, crostacei e volendo ostriche cotti nel lime).

Lasciando perdere la gastronomia e tornando all’esplorazione della città, sarete ormai arrivati in fondo al Malencon: qui avete tre opzioni:

  • un giro sulla “Perla”, la ruota panoramica da cui avere una vista dell’immensa città, divisa in due dal coso del Guayas
  • una visita al MAAC, il museo antropologico e d’arte contemporanea
  • un passaggio al vicino mercado Artesanal, perfetto se siete alla fine del viaggio e volete comprare un pò di souvenir come le bellissime coperte e sciarpe di alpaca tipiche della zona andina del paese
Barrio Las Penas e Cerro Sant’Ana

Ok, fatto questo mancherà poco al crepuscolo. Arriva il momento del Barrio Las Penas, il mio posto preferito a Guayaquil. Ex zona malfamata della città, è l’unica zona tradizionale che ancora è costruita nello stile che tutta la città aveva nel XVIII secolo ed oggi, dopo un processo di riqualificazione e restauro, è una delle zone più pittoresche e vive della città. Consiglio di percorrere il bellissimo Vicolo Numa Pompilio Llona e poi salire i 440 scalini che porteranno fino al Faro, proprio sulla cima del Cerro Santa Ana. La salita costerà una bella sudata ma la vista dall’alto, con da una parte il rio Guayas, dall’altra i moderni grattacieli e ancora sul retro la vista delle coloratissime casette del Barrio, è (se non si capisse dalle foto qui sotto) una delle cose che più mi porto nel cuore di Guayaquil.

Una volta visto il tramonto dall’alto si può scegliere uno dei ristoranti della zona per cenare e poi infilarsi in uno dei tanti locali del cerro che fanno musica dal vivo fino a tarda notte. Tutto il barrio è vigilato dalla sicurezza, quindi è molto tranquillo e sicuro, sconsigliamo comunque di andare in giro con dettagli troppo vistosi o preziosi e di camminare da soli in vicoli bui. Siamo sempre in una delle più grandi città portuali del pacifico! La notte può continuare anche poco sotto nelle discoteche salsere della zona Rosa, ma qui gli stranieri sono pochi, sono adatte quindi solo per chi è magari già più abituato a confondersi con i locali e vuole davvero un’esperienza al 100% autentica.

Giorno 2: Sanborondon e il Parque Historico di Guayaquil

Giorno 2
Ecco, nella vostra prima giornata a Guayaquil vi ho fatto un pò correre, ma non volevo vi perdeste quello che per me è davvero il cuore di Guayaquil se, nonostante la mia raccomandazione di dedicarle almeno 48 ore, aveste deciso di ripartire la mattina dopo. Se così non fosse potreste magari iniziare la giornata (ovviamente dopo una ricca colazione guayaca), potreste approfittare per recuperare quanto non siete riusciti a vedere il giorno prima (se potete non perderti il Museo MAAC, è purtroppo tutto in spagnolo, ma gratuito e ben fatto) e poi chiamare un Uber, attraversare il Guayas e dedicarvi al Parque Historico di Guayaquil.

Situato a Samborondon, l’isola al centro del fiume che è oggi la zona più ricca e benestante di Guayaquil, il Parque Historico si divide in due zone: una prima parte che è una specie di mini-zoo equatoriale (non amo gli zoo, ma qui devo dire che almeno gli animali sono liberi e tenuti molto bene), la seconda la ricostruzione di una tipica casa coloniale di una piccola piantagione di cacao. Il tutto molto ben organizzato e ben tenuto, merita davvero una visita.

Da lì potreste pranzare in uno dei tanti centri commerciali che si trovano proprio a due passi dal parco, nella zona “bene” di sanborondon. Uno su tutti, il ristorante “Pata Gorda” al centro commerciale Las Terrazas, specializzato in piatti a base di granchio, un’altra delle specialità della zona. Da leccarsi le dita!

Shopping a Sanborondon o natura a Isla Santay?

Prima opzione per il pomeriggio: dedicarsi allo shopping godendosi il fresco dell’aria condizionata – a Guayaquil può fare davvero tanto caldo- in uno dei sopraddetti centri commerciali (in genere grandi, ben tenuti e con una sacco di varietà di negozi). Nel caso portata una sciarpina: se fuori fa caldo, spesso all’interno quasi si gela!

Opzione due: Isla Santay. Questa è un’isola/area protetta non costruita, una vera e propria oasi naturale nel centro di questa grande e caotica città, che ci fa vedere com’era Guayaquil prima dell’arrivo dei conquistadores 500 anni fa. L’isola è ricca di uccelli, farfalle, rettili e ci si può accedere da due ponti, uno da Duran, gemella di Guayaquil dall’altro lato del fiume, ed uno a sud del centro di Guayaquil. L’isola si può girare anche noleggiando biciclette, è un bel modo di passare un pomeriggio diverso in mezzo alla natura!

Arriva la sera e dopo un’altra cena a base di delizie del Guayas è arrivato momento per voi di riposarvi in attesa, spero per voi, del volo che vi porterà a visitare una delle grandi meraviglie del nostro pianete, giusto ad un paio di ore da Guayaquil: le isole Galapagos!

Se questo mini itinerario di Guayaquil vi è piaciuto o vi è stato utile fatemelo sapere! Se state progettando un viaggio in Ecuador qui potrete trovare altre informazioni che potrebbero esservi utili, potete anche visitare questa pagina con altre informazioni o chicche su cosa fare e vedere a Guayaquil, feste ed eventi in programma.

Arrivederci a presto con la prossima Gispy Story proprio sulle mitiche Galapagos!

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